dicembre 25, 2007

La Patagonia vanta una tradizione secolare nell'arte del legno.

La Patagonia vanta una tradizione secolare per quanto riguarda l'arte del legno. La lavorazione e l'intaglio del legno in tutto il sud argentino risale infatti all'era della conquista, quando i contadini locali (gauchos), per passare il tempo durante le giornate invernali, iniziarono a scolpire il legno realizzando utensili di uso comune come cucchiai, piatti e ciotole venduti poi nei mercatini di primavera.

La tradizione dell’intaglio del legno è sopravvissuta fino ai nostri tempi e rappresenta ancora oggi un importante settore economico.

Visitatori e amanti d’arte stimano l’eccellente qualità e le figure tradizionali.

Col passare degli anni questi artigiani del legno affinarono la tecnica d'intaglio e perfezionarono la loro abilità di intagliatori del legno, iniziando anche a realizzare sculture di arte sacra e profana.

Già nel XVIII secolo si contano molti scultori del legno specializzati nella realizzazione di sculture in legno di arte sacra e di arte figurativa e profana come giocattoli in legno, bambole, cavalli a dondolo, statue e statuette di figure di animali, statuine di personaggi sacri per presepi, sculture di crocifissi e scene della Natività, angioletti, santi, scacchiere, personaggi del gioco degli scacchi, orologi a cucù, bassorilievi in legno, ecc.
Leggi anche: Patagonia, spazi enormi e selvaggi battuti dai venti e la luce intensa.
La grande creatività degli intagliatori del legno li portò negli anni 60-70 anche a fondare scuole d'intaglio del legno per mantenere viva la tradizione locale.

In questo panorama la provincia de La Pampa occupa una posizione di rilievo, sia a livello di intagliatori sia a livelo di manifestazioni locali.

Tutte le immagini precedenti appartengono a opere del artista pampeano Hugo Lobos realizzate in legno di caldèn scolpite in rilievo (il caldèn è l'albero caratteristico della provincia di La Pampa), raffiguranti tutti i canti del Martin Fierro opera prima (poesia) dello scrittore argentino Josè Hernàndez che racconta la storia del gaucho Martìn Fierro ed il suo rapporto con gli indiani.








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2 commenti:

  1. Abbiamo fatto trekking nel Parco Nazionale Tierra del Fuego.
    Tutto è' magico se si sa accostarsi alla natura ed entrare in contatto con essa.
    Il verde impera, come l'acqua; da cornice le vette innevate della cordigliera delle Ande ed a completare il quadro: cormorani e volpi ( che vi ritrovate davanti agli occhi in un momento di relax ).
    Se si viene in un posto del genere non è per dire "a si ci sono stato una volta"... E' per farselo entrare dentro e portarlo con sé tutta la vita!

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    Risposte
    1. E' stato simpatico arrivare alla fine del mondo sul trenino, panorama mozzafiato e il trenino medesimo simpatico accoglliente e pulito. mi ha ricordato molto il trenino svizzero del bernina...stesso rosso accattivante. andateci e sognate, ma non di essere carcerati!!

      Grazie per il commento.

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