Per tutti gli altri, invece, è solo l'urlo di pietra: un obelisco di puro granito e ghiaccio che si innalza verticale per più di due chilometri da terra, un vero e proprio missile puntato contro il cielo. A vederlo, semplicemente inaccessibile. Una montagna tremenda, del tutto verticale: pareti infinite di granito ricoperto di ghiaccio, in una delle zone più tempestose del mondo. Si calcola che al Cerro Torre il maltempo colpisca per oltre trecento giorni all'anno di media, spesso con tempeste inaspettate, violentissime, che portano valanghe di neve e ghiaccio e venti da uragano. Siamo in fondo alla Patagonia, le temperature possono raggiungere rapidamente i trenta gradi sotto zero: gli abitanti locali dicono che ogni giorno si alternano quattro stagioni in poche ore.
Negli anni '50 il Cerro Torre era già ritenuto la montagna più difficile del mondo, da molti addirittura impossibile a salirsi by fair means, con mezzi leali. Nel 1959 Cesare Maestri, un grande campione italiano che vantava già parecchie imprese sulle nostre Alpi, affrontò l'inviolata montagna impossibile con il forte ghiacciatore austriaco Toni Egger ed il supporto di Cesarino Fava. Il resto della storia è ormai leggenda.
Cesare Maestri e Cesarino Fava |
Negli anni seguenti alla presunta vittoria di Maestri numerosi altri tentativi andarono ripetutamente a vuoto. Il Cerro Torre continuava a rimanere inaccessibile da ogni versante, perennemente circondato dalle nebbie, battuto dagli elementi più ostili, avvolto dalla leggenda che ormai gli aleggiava intorno. Il suo famoso fungo di ghiaccio, un ghiacciaio pensile che ne riveste la vetta, sembrava allontanarsi nuovamente sempre più dai sogni degli alpinisti.
Cesare Maestri sul Cerro Torre |
Ermanno Salvaterra sul Cerro Torre |
Se ti è piaciuto questo articolo, iscriviti al feed cliccando sull'immagine qui sotto per essere informato sui nuovi contenuti del blog:
Trovato questo articolo interessante? Condividilo sulla tua rete di contatti Twitter, sulla tua bacheca su Facebook o semplicemente premi "+1" per suggerire questo risultato nelle ricerche in Google, Linkedin, Instagram o Pinterest. Diffondere contenuti che trovi rilevanti aiuta questo blog a crescere. Grazie! CONDIVIDI SU!
0 commenti:
Posta un commento