Di tutte le isole solo alcune sono abitate: Isola Grande, Novarino e Dawson. Quando si parla di “Tierra del Fuego” nell’accezione corrente ci si riferisce invece all’Isla Grande de la Terra del Fuego. La porzione occidentale e lo stretto di Magellano sono politicamente del Cile, mentre la parte orientale tra cui alcune isolo sono Argentine.
La maggior parte della popolazione vive sull’Isola Grande.
Le differenze climatiche tra il Nord ed il Sud dell’isola influenzano le vegetazione, che appare come steppa nella parte settentrionale e come bosco nella parte meridionale. Nel 1520 Magellano arrivò a Capo Vergini oltre al quale si apriva un canale che collegava l’Oceano Atlantico e quello Pacifico. Dalle navi i marinai vedevano numerosi fuochi sulle coste che dovevano essere disabitate e da qui il nome
Tierra del Fuego,
L’arrivo degli europei, ebbe un effetto disastroso sulle popolazioni autoctone portandone a breve l’estinzione. Anche gl. interventi dei Salesiani furono controproducenti perché gli indigeni vennero confinati nelle missioni dove si avvicinarono all’alcol e soprattutto vennero decimati da malattie come il morbillo ed il raffreddore.
USHUAIA.
Capitale della provincia e città più australe del mondo, si estende lungo la costa settentrionale della Baia di Ushuaia. Le principali fonti di reddito solo l’impiego pubblico, alcune industrie e ultimamente il settore turistico. Nel 1970 la città venne dichiarata Porto Franco e numerose furono le industrie che attratte dagli sgravi fiscali aprirono stabilimenti in questa zona aiutando l’economia locale.
Da vedere in città il Museo del Fin del Mundo, il Museo Maritimo ed il Museo Penitenziario, dedicato alla storia del carcere aperto nel 1899 dove i detenuti si dedicavano alla creazione di oggetti, mobili ed alla creazione delle case per i pochi abitanti.
Da Ushuaia attraverso il Canale del Bearle si possono fare escursioni verso le Isole dove si possono vedere Otarie, Cormorani e Gabbiani.
ISLA DE LOS ESTADOS.
Di fronte a Isla Grande si trova questa isola, frequentata in passato solo dai cacciatori di Otarie, Pinguini e Balene. Oggi è visitata dalle Navi della Marina Militare e dai ricercatori.
A 10 Km da Ushuaia si entra nel parco omonimo creato nel 1960. Caratterizzato da catene montuose, laghi e vallate. La vegetazione è dominata dal bosco con alberi che raggiungono i trenta metri di altezza. In ogni stagione il colore dei fiori rallegra il paesaggio , le rosse Mutilla., primule e violette.
Tutti i boschi del parco sono spontanei. Sulla costa si incontra “Il Cauquen Blanco” Oca Americana, che attende paziente che la bassa marea per nutrirsi di alghe. Il maschio è bianco e la femmina è nera.
All’ingresso del parco si trova il guardaparco dove si possono chiedere informazioni su i percorsi e sui permessi per la pesca e il campeggio. Proseguendo si trovano i binari dell’antica ferrovia della colonia penale oggi in parte funzionate, da non perdere la gita a bordo dei suoi piccoli vagoni.
Dopo l’ingresso lasciando la strada principale a sinistra si arriva a Ensenada che è una piccola baia protetta dalle Isole Ridonda ed Estorbo e a destra si arriva al Canadon del Toro dove terminava la vecchia linea ferroviaria.
Dopo 4Km dall’ingresso si arriva al Punto Panoramico da dove, si gode di un’ampia visuale sulla Cilena baia Yendegaia, sul Canale di Bearle sull’Isla Ridonda e sulle baie Ushuaia e Ensenada.
RIO GRANDE.
Distante 230 Km da Ushuaia, cittadina non particolarmente interessante, spoglia e polverosa. Più affascinanti sono le bellezza naturale che la circondano, come l’alternarsi delle maree nel porto che arretrano di centinaia di metri.
Fondata nel 1893 dai Salesiani, grazie al porto crebbe rapidamente. Principale centro economico dell’isola, Rio Grande deve la sua prosperità alle industrie elettroniche, al petrolio ed alle Estancia produttrici di lana e carne. Andando verso nord si incontra La Candelaria che era una missione salesiana, una grande colonia dove si insegnava agli indigeni a leggere e scrivere ed a svolgere attività manuali. Oggi Scuola aerotecnica salesiana. Interessante il museo situato nell’antica cappella che raccoglie documenti sugli indigeni Ona. Nella costruzione che accoglieva la scuola è stato allestito un altro museo con uccelli e animali imbalsamati specie esistenti nella Tierra del Fuego oltre a conchiglie, minerali e fossili.
Oltre la missione si incontra un alto dirupo conosciuto come Cabo Domingo, in passato gli indigeni ci svolgevano riti di iniziazione e addestravano i giovani alla caccia.
FALKLAND – MALVINAS.
Lontane 13.000 km dall’Inghilterra alla quale appartengono sono solo lontane 664 km dall’Argentina. Sono un’ arcipelago di circa 200 isole sparse di cui sono tredici abitate. Due sono le più grandi la Orientale dove sorge la capitale Stanley e la Occidentale, separate da un ampio braccio di mare.
Il clima freddo e forti venti le rendono prive di vegetazione arborea, con molti arbusti ed erbe. La pesca e la produzione di lana costituiscono la principale industri delle Falkland. Le isole sono disseminate di Riserve Naturali ospitando tante varietà di pinguini, elefanti marini e migliaia di uccelli.
Rivendicate da sempre dall’Argentina durante la dittatura militare, il 2 Aprile del 1982 un gruppo di militari guidati dal Generale Menendez appoggiati da mezzi anfibi e blindati sbarcò a Puerto Stanley facendo arrendere il presidio inglese.
Il generale Galtieri aveva sottovalutato l’interesse del governo londinese che nel giro di 48 ore inviò due portaerei e migliaia di uomini che rovesciarono le sorti della guerra. Questo interesse per le isole fecero riscoprire le bellezze naturalistiche di queste coste aumentando in turismo internazionale.
STANLEY.
Puerto Argentino per gli argentini e un villaggio adagiato lungo un fiordo, con le case di legno ed i tetti variopinti.
Ci sono solo due strade, la Ross Road che attraversa il villaggio e sulla quale sono concentrati tutti gli edifici pubblici e la strada che conduce all’aeroporto.
In Ross Road si trova il 1982 War Memorial ed il Falkland Museum.
Poco lontano da Stanley si arriva York Bay, spiaggia bianchissima e dalla sabbia che sembra borotalco.
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