Una visita a El Chaltén è un’avventura indimenticabile. In esistenza solo dal 1985, il villaggio di El Chaltén in Argentina è adesso in fase di rapido sviluppo, grazie soprattutto alla recente pavimentazione dell’autostrada che porta a , riducendo considerevolmente il percorso tra i due paesi.
Definita come la capitale argentina del trekking, El Chaltén offre un panorama glaciale spettacolare, nonché innumerevoli opportunità per magnifici trek, ascensioni e campeggi, ed è una meta favorita di appassionati escursionisti, scalatori e amanti della natura.
Il Cerro Chaltén (noto anche come Cerro Fitz Roy) è una montagna situata nel Parco Nazionale Los Glaciares, nella provincia di Santa Cruz in Patagonia, vicino al villaggio di El Chaltén, prossimo alla frontiera tra Argentina e Cile. Raggiunge un'altezza di 3.405 metri sul livello del mare.
Il nome Chaltén deriva dalla parola in lingua mapuche che significa la montagna che fuma (a causa delle frequenti nuvole che si addensano sulla sua sommità), e il popolo mapuche l'hanno considerata come una montagna sacra. Cerro Chaltén è il simbolo della provincia di Santa Cruz, ed è rappresentato nella sua bandiera e nel suo stemma.
2.- La sua geografia singolare, formata da montagne e boschi andini, laghi, altopiani interni, spiagge e coste scoscese, fanno di Chubut un privilegio della creazione.
Chubut deve il suo nome al fiume omonimo che percorre questa provincia dalla Cordigliera delle Ande fino all’Oceano Atlantico. è una parola che appartiene alla lingua dei tehuelches, gli aborigeni che abitavano questa regione, e vuole dire “trasparente”.
La sua geografia singolare, formata da montagne e boschi andini, laghi, altopiani interni, spiagge e coste scoscese, fanno di Chubut un privilegio della creazione, arricchita da una storia appassionante e variegata nelle sue manifestazioni culturali quali la colonizzazione gallese e i resti paleontologici e archeologici che costituiscono importanti attrazioni turistiche.
Le coste oceaniche presentano una grande varietà di fauna marina, il che ha portato alla creazione di parecchie Aree Naturali Protette provinciali, fra queste la Penisola Valdes dichiarata “Patrimonio Naturale dell’umanità” dall’Unesco nel 1999. Esiste un’importante rete stradale con autostrade percorribili tutto l’anno; conta su quattro aeroporti localizzati a Comodoro Rivadavia, Trelew, Puerto Madryn e Esquel.
3.- Il pinguino di Magellano e le meraviglie della Peninsula Valdes.
Questi eleganti uccelli dal piumaggio nero sul dorso e bianco sul ventre non possono volare ma sono ottimi nuotatori e tuffatori. Le zampe sono spostate ben indietro e ciò li rende abbastanza goffi nel camminare ma li aiuta a nuotare. Il piumaggio è compatto e hanno uno spesso strato di grasso sotto la pelle. Usano le ali come pinne per avanzare nell’acqua e tornano sulla terra ferma soltanto per il periodo di riproduzione o di muta del piumaggio.
Il pinguino di Magellano può raggiungere i 70 cm di altezza e un peso massimo di 56 kg. Il corpo è affusolato, lo scheletro è robusto e pesante con una gabbia toracica ampia e uno sterno ben sviluppato.
La riproduzione.
Dopo aver trascorso l’inverno nelle coste del Brasile, più di duecentomila coppie di pinguini di Magellano arrivano alle coste del Chubut a metà Settembre per riprodursi. I primi ad arrivare sono i maschi. Questi giungono a terra qualche giorno prima delle loro compagne (sono monogami e formano coppie stabili) e cominciano a pulire e a rimettere a nuovo lo stesso nido che è stato usato l’anno prima. Là aspettano riposati l’arrivo delle compagne che avverrà un paio di giorni più tardi.
La deposizione delle uova ha luogo a fine Settembre e ogni femmina ne depone normalmente due, con un intervallo di circa quattro giorni fra l’uno e l’altro. Dopo 40 giorni di incubazione, in Novembre, nascono i piccoli. Hanno una fame insaziabile e i genitori si devono alternare per andare verso la spiaggia in cerca di cibo.
4.- Cabo Dos Bahías è ritenuta la zona più bella nel sistema di Aree Protette costiere a causa del suggestivo contrasto cromatico tra le rocce rossastre ed il mare.
Cabo Dos Bahías è ritenuta la zona più bella nel sistema di Aree Protette costiere a causa del suggestivo contrasto cromatico tra le rocce rossastre ed il mare.
Possiede una straordinaria varietà di fauna, essendo abitata non solo dai pinguini di Magellano ma anche, tra le altre specie tipiche, da otarie, guanachi e cormorani. Per alcuni degli uccelli marini che la popolano la zona è l’unico luogo di riproduzione.
La superficie totale del Parco Marino è di 132.124 ettari ed è composta dal territorio costiero, insulare, marittimo (letto e sottosuolo) ed il suo spazio aereo, comprendendo approssimativamente dall’Isola Moreno fino all’Isola Quintano, fra le località di Camarones e Comodoro Rivadavia, nella zona nord del Golfo di San Jorge.Questo parco fu creato in Agosto 2007 mediante un decreto legge nazionale firmato dall’ex presidente dell’Argentina, Néstor Kirchner, e dall’attuale governatore della provincia di Chubut, Mario Das Neves. Lo scopo di questo è la creazione di uno spazio di conservazione, amministrazione e uso razionale delle specie marine e terrestri e dei loro rispettivi habitat.
Una delle grandi attrazioni di questa Riserva è la possibilità di camminare fra i pinguini all’interno del loro habitat ed interagire senza disturbarli. Infatti l’infrastruttura dei servizi per i turisti è lontana dal luogo specifico dove vivono gli uccelli e tenta di ridurre il meno possibile l’impatto ambientale.
5.- Gli articoli più letti di Aprile 2013.
La bellezza e lo splendore della Patagonia Argentina [Infografica].
Informazioni utili per viaggiare in Patagonia. La Patagonia è una regione geografica dell'America meridionale, che comprende l'estremità meridionale del continente.
Divisa tra Argentina e Cile, ha un'estensione di oltre 900.000 km² (comprendendo la Terra del Fuoco), una popolazione di 1.740.000 abitanti (secondo l'ultimo censimento nel 2001) e una densità di 2.21 abitanti/km².Il territorio della Patagonia è delimitato geograficamente ad ovest e a sud dalle Ande, e ad est da plateau e bassipiani. La regione deve il suo nome ai Patagoni, termine usato da Ferdinando Magellano per indicare i nativi di quelle terre (oggi identificati dalle tribù dei Tehuelche e degli Aonikenk), che lui scambiò per giganti.Tramonti di fuoco che esaltano gli spazi solitari, pervasi da un'atmosfera intensa, straordinaria. Un popolo che ama profondamente la sua terra, generosa e ricca di tesori naturalistici.
Un fantastico universo montano, fatto di ghiacciai maestosi e scintillanti, di canyon e laghi di cristallo, animato da una fauna ricca e abbondante, nelle più diverse specie, sopratutto nella fantastica penisola di Valdes, dove l'incontro con pinguini, foche e balene lascia tracce di profonde emozioni.
6.- Gli articoli più letti di Marzo 2013.
Il vecchio espresso della Patagonia.
Un treno vecchio e cigolante ha portato Paul Theroux ai confini del mondo, nell'ultimo tratto di un lungo viaggio iniziato mesi prima a Boston una fredda mattina d'inverno e proseguito a zig zag lungo tutto il continente americano. Una serie di treni dai nomi esotici ha accompagnato lo scrittore attraverso Messico, Guatemala, Colombia, Ecuador, gli altopiani andini del Perù e la pampa argentina; panorami meravigliosi e, soprattutto, popoli diversi, distanti, eccentrici e a volte pericolosi e incomprensibili se approcciati secondo schemi occidentali e poco flessibili. Insieme a loro, tra di loro, turisti e viaggiatori persi tra un mare di volti. E'un libro di viaggio che contiene un altro libro di viaggio. Il primo è quello attraverso un'America Latina sempre " sospesa su un abisso di incertezza ", l'altro è quello dell'amante della letteratura che viaggia nei suoi libri ....mentre viaggia nello spazio ispanoamericano. L'uno e l'altro sono piacevolissimi. Del resto: " hay dos formas de viajar: ller mucho ....." L'occhio di Theroux è sempre oggettivo, asciutto e mai indulgente. Anche se sono passati molti anni da quel viaggio, i paesi attraversati sembrano gli stessi, poco è cambiato: qualche tiranno è stato abbattutto, molte elezioni si sono tenute, ma resta la polvere, il sudicio e ...l'eterna incertezza, (quella che provano gli abitanti di Macondo quando il circo abbandona il paese). Esquel è una cittadina dell'Argentina situata nella parte nord-occidentale della provincia del Provincia di Chubut, in Patagonia. È il capoluogo del dipartimento Futaleufú. Il nome della città deriva da un termine Mapuche che significa "spina" e si riferisce alle caratteristiche della flora locale, che comprende diversi arbusti spinosi, in particolare il 'calafate' (Berberis buxifolia).
La fondazione della città risale all'arrivo di immigrati gallesi nel Chubut, nel 1865. L'insediamento fu creato il 25 febbraio del 1906, come espansione della Colonia 16 de Octubre, nota attualmente come Trevelin.
7.- Il vecchio espresso della Patagonia.
Un treno vecchio e cigolante ha portato Paul Theroux ai confini del mondo, nell'ultimo tratto di un lungo viaggio iniziato mesi prima a Boston una fredda mattina d'inverno e proseguito a zig zag lungo tutto il continente americano.Una serie di treni dai nomi esotici ha accompagnato lo scrittore attraverso Messico, Guatemala, Colombia, Ecuador, gli altopiani andini del Perù e la pampa argentina; panorami meravigliosi e, soprattutto, popoli diversi, distanti, eccentrici e a volte pericolosi e incomprensibili se approcciati secondo schemi occidentali e poco flessibili. Insieme a loro, tra di loro, turisti e viaggiatori persi tra un mare di volti. E'un libro di viaggio che contiene un altro libro di viaggio. Il primo è quello attraverso un'America Latina sempre " sospesa su un abisso di incertezza ", l'altro è quello dell'amante della letteratura che viaggia nei suoi libri ....mentre viaggia nello spazio ispanoamericano. L'uno e l'altro sono piacevolissimi. Del resto: " hay dos formas de viajar: ller mucho ....." L'occhio di Theroux è sempre oggettivo, asciutto e mai indulgente. Anche se sono passati molti anni da quel viaggio, i paesi attraversati sembrano gli stessi, poco è cambiato: qualche tiranno è stato abbattutto, molte elezioni si sono tenute, ma resta la polvere, il sudicio e ...l'eterna incertezza, (quella che provano gli abitanti di Macondo quando il circo abbandona il paese).
Esquel è una cittadina dell'Argentina situata nella parte nord-occidentale della provincia del Provincia di Chubut, in Patagonia. È il capoluogo del dipartimento Futaleufú. Il nome della città deriva da un termine Mapuche che significa "spina" e si riferisce alle caratteristiche della flora locale, che comprende diversi arbusti spinosi, in particolare il 'calafate' (Berberis buxifolia).
8.- Villa La Angostura, un tranquillo villaggio nel cuore della Patagonia.
Villa La Angostura, un tranquillo villaggio nel cuore della Patagonia, offre l'occasione perfetta per una fuga tra foreste incantate dal sapore alpino.
Potrai gustare i dolcetti artigianali locali mentre respiri a pieni polmoni l'aria frizzante delle Ande. Gli amanti dello sci e dello snowboard rimarranno entusiasti di Villa La Angostura, che in inverno si trasforma in un luogo davvero incantato.
Villa La Angostura è una cittadina situata nella parte meridionale della province argentina di Neuquén, sulla sponda nord-occidentale del lago Nahuel Huapi. Ha una popolazione di circa 11.000 abitanti. La cittadina è situata a metà strada fra San Martín de los Andes e San Carlos de Bariloche, nel Parco Nazionale Nahuel Huapi.
La Angostura è considerata una delle principali attrazioni della Patagonia andina, per la città stessa, dalle caratteristiche costruzioni in legno strutturale, ma anche per la bellezza dei panorami nella regione circostante.
9.- Neuquén possiede vulcani, acque termali, profonde valli, curiose formazioni geografici e manifestazioni di arte rupestre il tutto in un marchio di spettacolare bellezza.
Neuquén si trova a 1.156 km. da Buenos Aires. In lingua Mapuche, il suo nome significa “audace, impetuoso, altero”, definendo sin dall’origine questi popoli antichi. Il nord della provincia possiede vulcani, acque termali, profonde valli, curiose formazioni geografici e manifestazioni di arte rupestre il tutto in un marchio di spettacolare bellezza denominato Cordillera del Viento.La presenza del Domuyo, la cima più elevata della Patagonia, rappresenta un’attrazione di gerarchia internazionale che permette di sfruttare il trekking e il montagnismo. Verso est si trova la zona della Cuenca Neuquina, nel luogo si rinvennero dei resti d’animali e di vegetali fossilizzati, d’importanza mondiale. In questa regione si trova la città di Neuquén, capitale della provincia e una delle città più importanti della regione patagonica e la zona produttiva viticola che si trova a pochi chilometri di distanza.
La terza zona è conosciuta come la strada dei laghi, la più popolare fra i turisti, con una grande varietà di opzioni per l’avventura e una cornice naturale di eccezionale bellezza, con parchi nazionali, boschi e laghi, un contrasto fra il verde e l’azzurro dell’estate, i colori terrosi dell’autunno e il bianco manto dell’inverno. La quarta zona si trova al nordest della provincia di Neuquén ed ivi si trovano i centri per il turismo termale, ideali per accogliere i visitatori che cercano rilassarsi in uno spa, godendo del benessere di quelle acque termali che all’epoca dei mapuches le erano attribuite poteri magici.
Ci sono molti monumenti dedicate alla campagne militari contro gli indigeni come quello del 1947 dedicato all’esercito della Conquista del Desierto e quello del 1964 collocato a Paso de Fortheringham, punto strategico per la Conquista del Desierto.
10.- La vetta del Cerro Torre è considerata fra le più inaccessibili del mondo.
Il Cerro Torre è una delle più spettacolari cime del Campo de Hielo Sur; è situato in una regione contesa fra Argentina e Cile, a ovest del Cerro Chaltén (o Fitz Roy).La vetta del Cerro Torre è considerata fra le più inaccessibili del mondo perché, qualunque via si scelga, bisogna affrontare almeno 800 metri di parete granitica, per arrivare ad una cima perennemente ricoperta da un "fungo" di ghiaccio.Inoltre le condizione climatiche e meteorologiche della regione sono particolarmente sfavorevoli.Il Cerro Torre è una cima della Patagonia, rimasta inviolata per numerosi anni, non tanto per l’altezza, essendo di poco superiore ai 3.000 metri, ma per le condizioni climatiche che l’avvolgono.Come il raggiungimento della sua cima è possibile solo approfittando del momento propizio, senza esitazioni, anche nella vita possiamo raggiungere mete difficili: basta cogliere l’attimo. Negli anni cinquanta vi furono diversi tentativi di salita al Cerro Torre. In particolare, nel 1958 due spedizioni italo-argentine tentarono la salita contemporaneamente ed in maniera indipendente tra di loro. Una era guidata da Cesare Maestri, l'altra da Walter Bonatti e Carlo Mauri. Entrambe dovettero rinunciare all'impresa per motivi logistici. Nel 1959, Bonatti e Mauri avevano preventivato un secondo tentativo, ma abbandonarono prima ancora di partire quando seppero che un'altra spedizione italiana, sempre guidata da Maestri, era partita prima di loro.
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